
01/09/2012 - Lavori di svuotamento e bonifica di serbatoi per lo stoccaggio di disolfuro di carbonio Sito industriale ex Snia-Viscosa di Rieti
Committente: Monte dei Paschi di Siena – Leasing & Factoring S.p.A.
Responsabile della sicurezza in fase di esecuzione lavori: Ing. R. Martello (cantiere con presenza non contemporanea di più imprese)
Ditta esecutrice: Petroltecnica S.p.A.
Le attività di bonifica hanno riguardato lo svuotamento e la conseguente dismissione degli stoccaggi di disolfuro di carbonio che durante le attività di produzione veniva utilizzato, all’interno dello stabilimento ormai dismesso da anni, per la realizzazione della viscosa.
Il disolfuro di carbonio è liquido a temperatura ambiente, ma presenta una bassa temperatura di ebollizione a pressione atmosferica (circa 46 °C): tende dunque ad essere facilmente esplosivo (le operazioni di trasferimento del disolfuro residuo sono infatti state condotte durante i periodi freddi dell’anno). Il disolfuro, inoltre, presentando un peso specifico maggiore di quello dell’acqua a temperatura ambiente, viene conservato in serbatoi riempiti con acqua, nei quali scende al fondo: questo consente anche di evitare la formazione di vapori di disolfuro all’interno dei serbatoi di stoccaggio, riducendo così la possibilità di formazione di atmosfere esplosive.
Il sistema di stoccaggio dello stabilimento industriale ex Snia-Viscosa era costituito da n. 4 serbatoi da 30 m3 ciascuno, disposti all’interno di una vasca di contenimento in c.a., immersi per circa 2,5 m sotto un battente d’acqua; al momento delle operazioni di bonifica erano presenti all’interno dei serbatoi circa 20 m3 in tutto. Inoltre, lo stoccaggio del disolfuro di carbonio era completato con un serbatoio polmone, adoperato per garantire il completo riempimento dei serbatoi, attraverso l’utilizzo di opportune pompe (IMG 01, 02, 03 e 04: viste generali dello stoccaggio e del cantiere. IMG 05 e 06: particolari della copertura allestita per evitare il riscaldamento eccessivo degli stoccaggi).
Lo svuotamento dei serbatoi (uno per volta – vedere immagini 07, 08 e 09) è avvenuto creando un sistema a circuito chiuso, in modo da poter pompare acqua all’interno dei serbatoi stessi e, grazie alla sovrappressione creata, far uscire il disolfuro di carbonio, più pesante, spingendolo verso un isocontainer per il trasporto di rifiuti liquidi speciali, la cui cisterna, preventivamente riempita di acqua, si riempie man mano che il procedimento va avanti, del disolfuro. L’acqua fuoriuscita dall’isocontainer torna al serbatoio polmone: in tal modo non si generano vapori, anche in virtù del fatto che i lavori si svolgono in leggera sovrappressione. Il disolfuro di carbonio estratto viene smaltito come rifiuto pericoloso (codice CER 16 07 09 [[*]]) presso impianti autorizzati.
I serbatoi di stoccaggio, svuotati (IMG 11), sono stati successivamente sottoposti a bonifica, per assicurarsi la completa rimozione di tutti i residui di disolfuro di carbonio, grazie al dosaggio di opportune quantità di perossido di idrogeno (acqua ossigenata): il sistema deve in questo caso essere dotato di opportuni sfiati, in quanto dalla reazione del perossido di idrogeno con il disolfuro di carbonio si sviluppa anidride carbonica, in ambiente acido. La reazione è tra l’altro avviata e catalizzata dalla presenza di ossidi di ferro (ruggine) all’interno dei serbatoi metallici.
Completate anche le operazioni di bonifica dei serbatoi (IMG 12), si è proceduto allo svuotamento del bacino di contenimento: l’acqua presente in tale vasca non era mai venuta a contatto con il disolfuro e, quindi, è stata smaltita come semplice acqua nera all’interno del sistema fognario dell’insediamento industriale. Al contrario, le acque contenute all’interno dei serbatoi di stoccaggio (contenenti CS2 in traccia) sono state smaltite come rifiuto con codice CER 16 10 02 (IMG 10) in impianti di trattamento chimico-fisico.
Per ultime, infine, sono state rimosse ed opportunamente smaltite (CER 17 04 05) tutte le strutture metalliche che costituivano l’intero stoccaggio del disolfuro di carbonio (IMG 13, 14, 15, 16 e 17).
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